sabato 30 dicembre 2017

I modelli (reali) del fertilizzante artificiale

L'uomo fin da tempi remoti, da quando è divenuto uomo sedentario, ha dovuto confidare la propria sopravvivenza al terreno e quindi all'agricoltura, oltre che all'allevamento/caccia.
Di conseguenza, ha cercato di trarne, nei secoli, sempre maggior profitto. 
E' a questo punto che ha cominciato ad utilizzare delle sostanze capaci di rendere il terreno più fruttuoso: il concime organico, tra cui quello comunemente chiamato stallatico, o meglio letame è il più facile da reperire per gli agricoltori,visto che la maggior parte di essi sono anche allevatori anche perché, prima dell'avvento delle macchine erano gli animali ad "aiutare" l'uomo nella coltivazione: buoi, asini o anche cavalli.



Successivamente, con le rivoluzioni industriali, l'uomo fremeva dall'inventare sempre più cose, sostanze, composti che potessero sostituire e migliorare, in qualche modo, i loro "antenati". E' poi con l'avvento delle due guerre mondiali, per via della crisi, della fame che dilagava, che i fertilizzanti artificiali, prodotti chimicamente, hanno preso maggiormente il sopravvento. Da allora, il loro utilizzo ha continuato a crescere e diversificarsi creando sempre nuovi composti, a ritmi così veloci che, oggi, c'è un conseguente imbarazzo nella scelta del giusto prodotto da utilizzare.
  

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